giovedì 9 marzo 2017

Meglio essere palma a Milano che cedro a Bellusco.

Bellusco  - Il Cedro che ormai non c'è più.
Non era una delle Palme della piazza del duomo di Milano, ma semplicemente un Cedro: il Cedro di Bellusco, del sagrato della Parrocchia di Bellusco o più genericamente meglio un Cedro del Libano antistante il Comune.

Dicono che era ammalato.
L'Amministrazione comunale ha potuto vestire i comodi panni di Pilato, e comunicare a tutti di non avere nessuna responsabilità, perchè trattasi di un albero che non è contemplato nel verde pubblico.

Per l'agronomo non c'era più niente da fare: unica soluzione possibile, perchè pericoloso, abbattimento eliminazione.

La Parrocchia, proprietaria del Cedro, in breve  ha eseguito l'inappellabile definitiva sentenza.

A nulla è valso al buon Cedro di Bellusco essere discendete, parente,  dei più blasonati e celebrati biblici Cedri del Libano, cioè,  essere il simbolo di tutto ciò che è onorevole nella vita di un credente.

Salmo 92:12-15
Il giusto fiorirà come palma, crescerà come i cedri del libano,
Quelli che saran piantati nella casa del Signore fioriranno nei cortili del nostro Dio.
Nell'estrema vecchiezza ancora frutteranno, e saranno prosperi e verdeggianti,
per predicare che il Signore la mia roccia , è diritto; e che non vi è alcuna iniquità in lui.

Ecco quanto è rimasto:

Quello che resta del Cedro di Bellusco (MB)

Riflessione personale: 
Forse è proprio vero che tutto cambia e si trasforma. 
Anche i simboli hanno un una loro storia e un  loro destino scritto da qualche parte. 

Non pensavo, però, i "Santi in Paradiso". 
Oggi, infatti, la storia pare insegnare che è preferibile essere palma a Milano con il beneplacito di Starbucks, multinazionale del caffè, che semplice, dignitoso e storico Cedro in Bellusco di proprietà Parrocchiale. 
Progresso, evoluzione e nuovo che avanza?
Mi consola solo sapere che il buon Cedro di Bellusco ora, "fiorirà, certamente, non più nel sagrato della Chiesa di Bellusco, ma nel cortile del nostro Dio"

emmesse

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