giovedì 12 gennaio 2017

Roberto Invernizzi - Riflessioni su Provincia e trasporti pubblici locali.

Avevo interpellato tempo fa in amicizia Roberto Invernizzi, attuale Sindaco di Bellusco e ex Vice
Roberto Invernizzi - Sindaco di Bellusco.
presidente del precedente Consiglio della  Provincia di Monza e Brianza, esattamente dopo il risultato dell'ultimo Referendum Costituzionale, per conoscere il suo competente parere circa la sorte di quest'ultimo ente e in che modo lo stesso avrebbe potuto far fronte alle necessità dei cittadini in mancanza delle adeguate e/o opportune risorse. 

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Roberto se non ha niente di utile o particolare da dire preferisce non parlare. Qualità rara in molti politici anche a livello locale. Mi sembrò molto amareggiato per come si stavano mettendo le cose e oserei aggiungere anche tentato di lasciar perdere e di non partecipare neppure come candidato alle imminenti elezioni provinciali. 

Ma io lo sapevo già, che non sarebbe stato così.
 

Infatti, Roberto ci ha messo ancora la faccia, è stato eletto di nuovo nel Consiglio Provinciale, e pochi giorni fa ha condiviso sul social Face-Book due suoi lunghi esaustivi e partecipati interventi che mi sembra chiariscano molto in merito alla questione Provincia e in particolare circa le difficoltà e responsabilità di uno dei tanti problemi correlati ad essa che riguardano la vita di tanti cittadini:  il trasporto pubblico locale.

Li pubblico e archivio anche qui perchè non vadano persi e si possano anche un domani facilmente trovare. 

Dimenticavo, buon lavoro Roberto. 

Mi sembra di capire che in Provincia o come cavolo si chiamerà, per chi vuole impegnarsi e lavorare, di lavoro ce ne sarà in abbondanza.

emmesse

Di seguito i due interventi:


Dal profilo FaceBook di Roberto Invernizzi - 7 gennaio



Sarò lungo e complesso, perché l'argomento lo necessità e la complessità è una categoria che va affrontata quando si cerca di amministrare la cosa pubblica. Per chi crede che qualunquismo e facili soluzioni siano la via, i social sono pieni di esperti che vi possono soddisfare.
L'argomento è il trasporto pubblico locale (tpl), come viene finanziato, oggi e non negli anni passati, come viene organizzato, quali sono i soggetti in campo e le responsabilità.
Argomento di strettissima attualità, date le pessime novità previste dalla fine di questo mese.

Lo Stato eroga alle regioni un determinato importo per finanziare il tpl (ndr - trasporto pubblico locale). Le regioni, in relazione alle loro peculiarità, possono decidere di incrementare o lasciare invariati questi finanziamenti, legando le scelte ad altri obiettivi che sono proprio delle regioni stesse, uno per tutti la tutela ambientale ed in particolare la qualità dell'aria.
Le regioni passano queste risorse alle Agenzie per il trasporto pubblico locale. Queste agenzie raccolgono le istanze del territorio ed in funzione delle risorse determinano il livello di servizio, ovvero quali e quante linee finanziare, la frequenza delle corse e tutti gli elementi che caratterizzano il servizio.

Per decisione di Regione Lombardia, la Provincia di Monza e Brianza fa parte dell'agenzia che comprende la città di Milano, la città metropolitana di Milano, la provincia di Lodi e la provincia di Pavia.
 Questo è il sistema voluto da Regione, non ancora del tutto attuato per colpa di tanti, in primis da Regione stessa... Questo sistema è in attuazione, nel senso che sarà dall'anno 2017 che compiutamente le agenzie diventeranno il soggetto attuatore degli indirizzi e titolare di quelli che si chiamano contratti di servizio. Sino ad oggi questo compito toccava alla provincia.
Ma ora l'agenzia si impegna a subentrare in questi contratti di servizio solo se questi sono adeguatamente coperti dai finanziamenti, quelli che dallo stato passano alle regioni, incrementati o meno in base a quanto la regione ha deciso. La Regione decide inoltre I criteri della divisione all'interno della regione stessa; oppure, come da Regione Lombardia, non decide affidandosi ad un criterio storico che si basa su dati vecchi di quindici anni.

Cosa è successo in questi giorni in Provincia di Monza e Brianza? Due cose, essenzialmente.
La prima è che ogni trattativa in sede di agenzia del tpl per ottimizzare le risorse in relazione alle linee di trasporto non ha trovato sintesi. La Provincia chiedeva che i chilometri delle linee che partono dalla Brianza e terminano in comuni della città metropolitana venissero messe a carico del tpl della città metropolitana o della città di Milano per il tratto fuori Provincia.
La seconda è il passaggio dei contratti all'agenzia che poteva avvenire solo se i chilometri sottostanti a tali contratti fossero stati coperti. Questo non avviene perché storicamente, oltre alle risorse di cui sopra, negli anni passati venivano aggiunte risorse dalla Provincia (che ora non può più aggiungere per legge e che comunque non potrebbe aggiungere non avendone) o da Regione che invece non ne aggiunge oltre a quelli previsti.
Da qui il taglio di tutte quelle linee, altre oltre a quelle in continuazione citate, che offrono alternative o per le quali alternative vengono previste.
Nessuno nega ci saranno pesantissimi disagi per gli utilizzatori di queste linee.

Cosa si può fare?
Primo: far comprendere che se una linea svolge una funzione su più territori, questi territori partecipano al suo finanziamento. Si legga che i comuni di Sesto e Cinisello facciano pressione perché di questo si renda conto chi deve.
Secondo: chiedere a Regione se la suddivisione dei fondi trasferiti non possano essere rivisti in funzione di parametri attuali. Non c'è nessun dubbio che in questo momento la nostra Provincia sia la più penalizzata. E che si finisca con i salvataggi dell'ultimo minuto, tecnica utilizzata troppe volte. Regione non regala nulla, decide solo di usare in forma più equa i soldi che gestisce e che sono di tutti i cittadini Lombardi.
Terzo: far capire a Roma che questo territorio così muore, che la locomotiva si spegne se non può contare su una rete di servizi che servono per essere locomotiva. E non c'è più tempo. Game over. E non solo in relazione ai finanziamenti per il tpl...
Le tre azioni senza un preciso ordine di priorità, anzi tutte e tre prioritarie.


Allora ognuno si prenda le sue responsabilità, e da subito, come ha fatto Gigi Ponti andando a raccontare tutto questo davanti all'assemblea dei sindaci di Monza e Brianza.



Dal profilo FaceBook di Roberto Invernizzi - 11 gennaio



Domenica si sono svolte le elezioni per il Consiglio Provinciale. Sono stato eletto nelle file della lista Brianza rete comune grazie al voto di Sindaci e consiglieri comunali. Dovrei essere felice per questa riconferma, ma domenica è stata, da amministratore, una delle peggiori giornate della mia vita.
Perché durante la mattinata un neppur troppo folto gruppo di manifestanti ha costretto i votanti che entravano ed uscivano dal seggio a sfilare in mezzo a due file di cittadini che urlavano loro “vergogna”.

Cittadini che protestavano contro la prevista soppressione di due linee di autobus. Protestavano per le loro due linee, non anche per le altre limitate, non per quelle limitate con tagli precedenti. Per le loro linee.
Protestavano contro chi? Contro cittadini liberamente eletti che, sulla base di una legge non certa decisa da loro, cercavano di eleggere altri cittadini che si dovranno occupare di problemi di tutti. 

No, scusate, era la casta che eleggeva la casta. Ma questo è un altro discorso.
Poco importa se i tagli erano determinati da scelte di chi la domenica mattina stava ben lontano dalla sede della Provincia. Brevemente, lo Stato da i fondi per il trasporto pubblico alle Regioni che li dividono tra le province. Chi ha deciso quanti e chi ha deciso come dividere lì non c’era.
E non c’era neppure chi ha deciso che da quest’anno la programmazione dei trasporti non compete alla provincia ma alle Agenzie per il trasporto pubblico.

C’era invece chi sta cercando, stupidamente, di tenere insieme un sistema sociale ed economico, di continuare ad urlare che c’è un territorio non più da salvaguardare ma ormai da salvare.
Poco importa se le persone che protestavano lo sapessero. Anzi, è giusto non lo sapessero, ormai è un diritto non sapere, non essere informati.

Ho cercato di spiegare tutte queste cose in un lungo post. Qualcuno ha pensato di condividerlo su pagine di un comitato per la difesa del trasporto pubblico. Il commento più apprezzato, e secondo la moda di questo tempo anche più sensato, è stato “Parole, parole, parole”. 
Ho cercato di spiegarlo ad una delegazione di manifestanti che ha incontrato il Presidente Ponti. Risultato simile.
Veramente, forse sono troppo “antico” per tutto questo.
Sarebbe facile un atteggiamento accomodante, capire e comprendere il disagio, fare passare la nottata.
Sarebbe facile anche rinunciare e mettersi lì a guardare.
Ma invece sono fatto male, comprendo il disagio ma non sono per nulla accomodante.
Ne con chi non si assume le responsabilità conseguenti alle decisioni che prende, ne con chi protesta con toni sbagliati e verso i soggetti sbagliati.

Da qui discende il mio personale programma politico dei prossimi due anni come consigliere provinciale: pretendere rispetto per i cittadini che abitano e vivono la Provincia di Monza e Brianza, perché non venga limitata la loro libertà attraverso la limitazione dei servizi che giustamente possono pretendere; informare dove e da chi vengono prese le decisioni da cui conseguono le scelte di competenza provinciale; fornire numeri e studi che siano utili alla conoscenza dei fatti e delle decisioni; pretendere un confronto serio, senza preconcetti e prese di posizione da parte di tutti i soggetti coinvolti.






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