martedì 17 gennaio 2017

La Prima cosa bella - Nicola di Bari 1970.

Non c'è niente da fare. 
Sono e resto un'uomo del secolo passato. 
Ho gusti musicali che appartengono al 1900. 

Non che non voglia guardare avanti o che non sia attento e  non mi incuriosiscano le nuove tendenze, le ultime novità, ma, certe musiche, certi brani, testi e melodie, sono un pezzo di vita, della mia vita, e io non posso farci niente; me le sento addosso, un po' come le pelle, i capelli, o l' odore. In qualche modo inevitabilmente, sono parte di me. Una di queste canzoni è "La prima cosa bella" cantata e composta da Nicola di Bari con testo del solito Mogol. 

Siamo nel 1970 e avevo solo sei anni.
La televisione (vedesi filmato sotto riportato) era in bianco e nero, cioè, i colori delle immagini dei televisori erano solo sfumature di grigi. 
Lorenzo, mio fratello, sarebbe nato nel 1971.
Il babbo, Renato, spesso lavorava di notte. 
In casa la sera dopo cena, a volte, a guardare la televisione prima di andare a letto c'eravamo solo io e la mia mamma Olimpia. San Remo e anche Canzonissima non erano, come si usa dire oggi per i programmi di successo "eventi imperdibili": c'erano, si vedevano, e basta. Erano appuntamenti televisivi molto apprezzati, ma non avevano la caratteristica dello straordinario, perchè erano una certezza, un po' come i mesi dell'anno o i giorni della settimana. 

Ricordo che "La prima cosa bella" piacque subito alla mia mamma e nonostante non vinse quel festival (arrivò seconda, vinse Celentano con "Chi non lavora non fa l'amore"), fu nei mesi successivi la canzone che avrebbe accompagnato la nostra prossima 'estate.  

Oggi, quando raramente mi capita di risentirla mi sembra di rivivere quei momenti di puro amore, di infantile autentica serenità, e di tornare indietro nel tempo quando tutto era ancora all'inizio, possibile e sembrava magicamente non poter finire mai. 

I meno giovani forse l'avranno conosciuta grazie alla elegante  interpretazione cantata da Malika Ajanne di pochi anni fa. CLICCA QUI. 




Ecco perchè questa notte, con un po' di emozione e nostalgia, prima di tornare a dormire "prenderò la mia chitarra" e sottovoce accompagnerò almeno per un paio di volte Nicola di Bari. E lo farò ad occhi chiusi ricordando la voce e il sorriso di una  giovane donna. Voce e sorriso che aveva la mia mamma, mentre mi sussurrava, cullandomi tra le sue braccia, "La prima cosa bella...", poco prima che mi addormentassi.  
Chissà se senza saperlo il desiderio di imperare a suonare la chitarra, che poi realizzai (ma, in qualche modo intendiamoci) molti anni dopo, nacque anche grazie a quelle dolcissime ninnananna. 

"La senti questi voce, chi canta è il mio cuore ...". Quanto erano vere per me bambino quelle parole!

Quando ci penso, quel cuore cantante, io  lo sento chiaramente ancora oggi.

emmesse

La prima cosa bella. 

Il testo e gli accordi


Ho preso la chi[RE]tarra
e suono per [FA#m]te[B7]
il tempo di impa[MI-]rare
non l'ho e non so suo[D]nare
ma suono per [LA]te.

La senti questa [RE]voce
chi canta è il mio [FA#m]cuore[SI7]
amore amore a[MI-]more
è quello che so [D]dire
ma tu mi capi[LA]rai

La [SOL]prima cosa bella
che ho avuto dalla vita
è il [LA]tuo sorriso giovane, sei [D]tu.
Tra gli [SOL]alberi una stella
la notte si è schiarita
il [LA]cuore innamorato sempre [RE]più
sempre [LA7]più

I prati sono in fiore
profumi anche tu
ho voglia di morire
non posso più cantare
non chiedo di più

La senti questa voce
chi canta è il mio cuore
amore amore amore
è quello che so dire
ma tu mi capirai


La prima cosa bella
che ho avuto dalla vita
è il tuo sorriso giovane sei tu
Tra gli alberi una stella
la notte si è schiarita
il cuore innamorato sempre più


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